Passo in avanti in sanità comprovato da un nuovo studio italiano
RASSEGNA STAMPA: AD USO IMMEDIATO: 17 Marzo 2016
Una sensazionale nuova ricerca medica condotta dall'Università di Ferrara in Italia, dimostra che l'Europa può immediatamente contrastare le multi resistenze dei patogeni ambientali semplicemente utilizzando uno speciale sistema di igiene a base di probiotici: il sistema PCHS (Probiotic Cleaning Hygiene System)
L'adozione di questo nuovo sistema di igiene significherà concretamente contribuire a ridurre il rischio di trasmissione delle Infezioni Correlate alla Assistenza Sanitaria (ICA – HAI in inglese) negli ospedali, particolarmente quelle di difficile trattamento terapeutico con migliori esiti per i pazienti; e con un conseguente miglioramento della qualità dell'assistenza sanitaria.
La ricerca di Ferrara, dal titolo "L'impatto di un intervento di pulizia a base probiotica sull’ ecosistema del microbiota delle superfici ospedaliere: Focus sulla rimodulazione del resistoma," pubblicata il 17 febbraio scorso su Plos One , conferma che esiste una possibilità concreta di controllo della contaminazione delle superfici ospedaliere, che possono essere rese sicure in modo stabile.
La contaminazione delle superfici ospedaliere da patogeni clinicamente rilevanti rappresenta una seria preoccupazione nelle strutture sanitarie moderne, in quanto le superfici contaminate possono essere una fonte di infezione per i pazienti ospedalizzati.
Inoltre, i microrganismi patogeni presenti in ospedale, a causa della pressione farmacologica selettiva a cui sono sottoposti, hanno sviluppato resistenze verso molti degli antibiotici comunemente usati in ospedale, e ciò rappresenta un ulteriore problema nella gestione delle ICA. Il problema delle multi-resistenze agli antibiotici è un problema globale esistente in tutti i paesi industrializzati, ed è in continua crescita.
I disinfettanti chimici tradizionali, che sono abitualmente utilizzati nelle strutture sanitarie, mostrano limiti notevoli nel controllo della contaminazione da agenti patogeni, soprattutto relativamente alla loro incapacità di contrastare in modo efficace la ricontaminazione da parte di ceppi resistenti.
Il professor Sante Mazzacane, Direttore del Centro di Ricerca CIAS dell'Università di Ferrara, ha commentato: "I risultati ottenuti mostrano che alcuni ceppi probiotici Bacillus, più noti per la loro utilità come integratori alimentari o fungicidi, possono anche essere sfruttati con successo nelle procedure igienico-sanitarie. Essi contrastano la crescita dei patogeni e, soprattutto, diminuiscono la popolazione batterica che ospita i geni di resistenza ai farmaci.
Mazzacane ha aggiunto: "Diversi studi hanno dimostrato che le superfici delle strutture sanitarie sono costantemente contaminate da vari microorganismi potenzialmente patogeni, e che questa contaminazione può scatenare infezioni associate all’assistenza sanitaria, che rappresentano un problema globale".
"Lo studio dimostra che i Bacillus del PCHS hanno la capacità di colonizzare le superfici ospedaliere, sostituendo i batteri patogeni con batteri sicuri; ciò rappresenta un importante mìglioramento per la riduzione del rischio infettivo , con evidenti effetti positivi anche sul budget sanitario."
Alberto Rodolfi, Presidente di Copma ha dichiarato: "I metodi tradizionali di igiene non possono garantire questi risultati. Quello che abbiamo ottenuto non è solo una buona notizia per l'Italia, ma una grande notizia per gli operatori sanitari e per i pazienti a livello globale ".
Ha spiegato: "Il PCHS di Copma è costituito da un articolato processo operativo che prevede tra l’altro l'aggiunta di spore di Bacilli probiotici non patogeni ad un liquido detergente che viene utilizzato per la pulizia delle superfici ospedaliere. Questa nuova ricerca dell’Università di Ferrara dimostra che l'approccio innovativo del PCHS di Copma è efficace per contrastare la crescita di diversi agenti patogeni contaminanti delle superfici ospedaliere.
In base al Sistema PCHS le spore probiotiche sono infatti in grado di germinare sulle superfici trattate, andando a sostituire efficacemente i batteri cattivi con batteri buoni sulle superfici trattate ".
I dati dell'Università di Ferrara mostrano infatti che le spore di Bacilli possono germinare su superfici inanimate asciutte; questo significa che possono generare le forme batteriche che contrastano e combattono la crescita e la diffusione di agenti patogeni pericolosi.
La nuova ricerca indica inoltre che l’uso del PCHS è sicuro. Lo studio ha interessato anche un'analisi controllata di pazienti esposti alla flora probiotica e non ha riscontrato in alcun caso effetti nocivi per la loro salute o il loro benessere.
L’Amministratore delegato di Copma, Mario Pinca ha dichiarato: "I risultati di Ferrara indicano che questa procedura a base di probiotici è quindi attiva non solo nel controllo della contaminazione microbica superficiale, ma anche nel ridurre le specie resistenti ai farmaci. Ciò significa che il PCHS di Copma ha implicazioni cliniche importanti nella lotta per la riduzione delle ICA, non solo in Europa, ma a livello globale. Ciò potrebbe tradursi in effetti molto importanti anche economicamente, visto l’impatto che le ICA e il loro trattamento hanno sui bilanci della sanità”.
Lo studio è stato condotto dal Laboratorio CIAS dell'Università di Ferrara
TAGS: #ResistenzaAntibiotica #Probiotici #Sanità
GUARDA: il nostro breve Video che spiega I Probiotici: https://youtu.be/N-ql4kR9ABs
Captions:
- Mario Pinca, AD di Copma
- Alberto Rodolfi, Presidente di Copma
- Professor Sante Mazzacane, Direttore del Centro Universitario di Ricerca CIAS
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Tra l'8% e il 12% dei pazienti negli ospedali europei soffre di eventi avversi, quasi la metà dei quali potrebbero essere evitati. I più comuni eventi avversi sanitari connessi sono le infezioni nosocomiali (ICA), eventi correlati alle medicazioni e le complicazioni derivanti durante o dopo interventi chirurgici.
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