Sea Shepherd lancia Operazione Jodari con la Tanzania, con i primi tre arresti

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7 febbraio 2018

Dopo 20 giorni di pattugliamenti che hanno portato all'arresto di tre navi per reati di pesca, la nave di  Sea Shepherd, la M/Y Ocean Warrior, è arrivata a Dar es Salaam per lanciare ufficialmente l'Operazione Jodari, una campagna in collaborazione con il governo della Repubblica Unita di Tanzania, per combattere la pesca illegale,non riportata e non regolamentata (INN), nella zona occidentale dell'Oceano Indiano.

Nelle scorse tre settimane, forze dell'ordine della  Deep Sea Fishing Authority, della Marina della Tanzania e della  Multi-Agency Task Team (MATT), sono stati accolti segretamente a bordo della nave di Sea Shepherd, la M/Y Ocean Warrior, lavorando al fianco del Capitano Adam Meyerson e dell'equipaggio di Sea Shepherd per pattugliare le acque territoriali della Tanzania. Le forze dell'ordine hanno l'autorità di abbordare, ispezionare e arrestare le imbarcazioni che violano le leggi della Tanzania. La MATT è guidata dalla Polizia della Tanzania e include il Servizio Forestale della Tanzania, la Divisione Fauna Selvatica, la Divisione Pesca, il Servizio di Intelligence e Sicurezza della Tanzania. E' stata istituita per individuare persone o organizzazioni che controllano i crimini ambientali e il commercio illegale di fauna selvatica nel territorio.

Operazione Jodari si prefigge di controllare le attività delle imbarcazioni nelle acque della Tanzania, abbordare quelle sospettate di pesca INN, così come di formare gli ufficiali della Tanzania al monitoraggio, controllo e sorveglianza (MCS) delle attività di pesca nelle acque della Tanzania, incluse le ispezioni alle navi da pesca e le procedure di abbordaggio.

Durante il primo pattugliamento di Operazione Jodari, sono stati portati a termine nove abbordaggi e ispezioni, che hanno condotto a tre arresti:

  1. La  F/V Tai Hong 1, battente bandiera cinese, è stata scoperta a trasportare un carico di pinne di squalo di numero estremamente superiore rispetto alle 50 carcasse trovate a bordo. Secondo la legge della Tanzania, il numero di pinne di squalo deve corrispondere al numero dei corpi. Ai dodici pescatori tanzaniani che lavoravano a bordo il capitano negava acqua e cibo. Inoltre condividevano un piccolo spazio non ventilato con letti per sole due persone, lasciando gli altri dormire sul pavimento, uno sull'altro.
  2. La F/V Buah Naga 1, battente bandiera malese, è stata trovata mentre trasportava un carico di pinne di squalo. Le carcasse erano state gettate fuoribordo. Un'arma senza licenza, una pistola Beretta da 9mm, è stata rinvenuta nella cabina del capitano. L'equipaggio di pescatori indonesiani ha informato le autorità tanzaniane che il capitano li minacciava regolarmente con la pistola per obbligarli a lavorare. Se non veniva catturato del pesce, l'equipaggio indonesiano non veniva nutrito.
  3. La F/V Swabir Jamil, battente bandiera tanzaniana,  è stata scoperta pescare nelle acque territoriali della Tanzania senza licenza. La nave trasportava pinne di squalo.

La F/V Tai Hong 1, la F/V Buah Naga 1 e la F/V Swabir Jamil sono state scortate nei porti della Tanzania per rispondere legalmente ai reati di shark-finning e abusi sui lavoratori.

“Gli abusi sul lavoro sono diffusi nell'industria della pesca in alto mare, con equipaggi forzati a lavorare per molte ore con poca o nessuna paga e qualche volta sotto la minaccia di violenza . La Tanzania sta dando il via alle indagini su queste imbarcazioni da pesca non solo per i loro crimini legati alla pesca ma anche per crimini convergenti, come abusi sul lavoro, che rendono possibile la pesca illegale.” ha detto il Capitano Peter Hammarstedt, Direttore delle Campagne di Sea Shepherd.

Si stima che a livello globale, ogni anno, vengano catturati tra le 11 e le 26 milioni di tonnellate di pesce attraverso la pesca INN.  Circa 1 miliardo di dollari viene perso annualmente nella regione dell'Oceano Indiano Occidentale per la pesca INN, pesca che rende i paesi in via di svilupppo particolarmente vulnerabili.

L' Operazione Jodari è supportata da Fish-i Africa, una collaborazione tra otto paesi dell'Africa dell'Est, inclusi Comore, Kenya, Madagascar, Mauritius, Mozambico, Seychelles e Somalia, che incoraggia la condivisione di informazioni e cooperazione regionale per combattere su larga scala la pesca illegale nell'Oceano Indiano Occidentale.

L'Operazione Jodari è la quarta collaborazione tra Sea Shepherd e gli stati della costa africana con l'intenzione politica di fermare la pesca INN.

Già da febbraio 2017, sotto il nome di Operazione Sola Stella, Sea Shepherd ha prestato assistenza al governo della Liberia per contrastare la pesca INN, fornendo l'uso di un pattugliatore civile operante nelle acque liberiane, sotto la direzione del Ministro Liberiano della Difesa Nazionale. L'Operazione Sola Stella ha portato all'arresto di dieci imbarcazioni per pesca INN. 

Nel 2016 e nel 2017 Sea Shepherd ha collaborato con i governi del Gabon, di São Tomé e Príncipe nell'Operazione Albacore, che ha portato all'ispezione in mare di 80 pescherecci e il successivo arresto di cinque pescherecci congolesi e un palangaro spagnolo. Operazione Jodari è la prosecuzione dell'impegno di Sea Shepherd a lavorare attivamente con i governi nazionali e le loro forze dell'ordine nella battaglia contro la pesca INN.

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Immagini ad alta risoluzione e video: https://minerva.seashepherdglobal.org/share.cgi?ssid=0fQHrDl

Didascalie foto (crediti Jax Oliver/Sea Shepherd):

1: Foto di gruppo dei militari tanzaniani, MATT ed equipaggio di Sea Shepherd. Foto Jax Oliver/Sea Shepherd.

2: Foto di gruppo dei militari tanzaniani. Foto Jax Oliver/Sea Shepherd.

3: Militari controllano l'equipaggio sulla Buah Naga 1. Foto Jax Oliver/Sea Shepherd.

4: Il gommone mentre viene ispezionato lo scafo della Tai Hong 1. Foto Jax Oliver/Sea Shepherd.

5: Il gommone di Sea Shepherd e la Ocean Warrior. Foto Jax Oliver/Sea Shepherd.

6: L'equipaggio con le pinne di squalo che sono state rinvenute nella cella frigorifera sulla Tai Hong I. Foto Jax Oliver/Sea Shepherd.

7: Condizioni di vita a bordo della Tai Hong I: 12 membri dell'equipaggio della Tanzania dividevano questa piccola stanza senza ventilazione. Foto Jax Oliver/Sea Shepherd.

8: Il Capitano della Buah Naga 1, DSFA, e un ufficiale dell'Immigrazione della Tanzania. Foto Jax Oliver/Sea Shepherd.

9: L'arma trovata nella cabina del capitano della Buah Naga 1 dall'ispettore della polizia tanzaniana. Foto Jax Oliver/Sea Shepherd.

10: L'equipaggio che ispeziona la Buah Naga 1. Foto Jax Oliver/Sea Shepherd.

11: Il Capitano della Buah Naga 1 e l'Ispettore di Polizia della Tanzania stanno discutendo sull'arresto. Foto Jax Oliver/Sea Shepherd.

12: La Buah Naga 1 attraccata a Mtwara, Tanzania, mentre riceve l'ispezione. Foto Jax Oliver/Sea Shepherd.

13: I militari della Tanzania istruiscono l'equipaggio per raggrupparsi nella prua della Buah Naga 1 prima dei salire a bordo. Foto Jax Oliver/Sea Shepherd.

Per gli altri Paesi, per ulteriori informazioni, altre immagini e richieste di interviste, contattate:
Heather Stimmler, Sea Shepherd Global Media Director 
E-mail: heather@seashepherdglobal.org Tel: +339 7719 7742

Sea Shepherd Global

Sea Shepherd è un movimento internazionale senza scopo di lucro che usa tattiche innovative appartenenti all'ambito dell'azione diretta, al fine di difendere,conservare e proteggere gli oceani del mondo e la vita marina. Fondata  da Paul Watson nel 1977, oggi Sea Shepherd è un movimento mondiale con entità nazionali indipendenti in più di 20 Paesi. Con l’eccezione di Sea Shepherd Conservation Society (SSCS) negli Stati Uniti sono uniti da una comune missione attraverso Sea Shepherd Global, avente sede ad Amsterdam, che coordina comunicazioni,logistica e una flotta di cinque navi che cooperano in campagne in tutto il mondo. Sea Shepherd investiga e documenta violazioni delle leggi nazionali e internazionali inerenti la conservazione e fa rispettare le misure di conservazione laddove sussiste l'autorità legale.

Per ulteriori informazioni visitate il sito: http://www.seashepherdglobal.org

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